Dott.ssa
Eleonora
Musicco
ADIPOSITÀ LOCALIZZATA
Cos'è il grasso corporeo e come si forma
Capire cos'è l' adiposità localizzata, come prevenirla e combatterla risulta fondamentale per qualsiasi azione di prevenzione e cura del problema. Nell’ organismo di un individuo adulto, sano e normopeso la massa grassa ammonta fisiologicamente dai 7 ai 12 chilogrammi in un uomo e dai 9 ai 14 chilogrammi in una donna.
Si parla di adiposità localizzata se ci troviamo di fronte a disposizione anomala e disomogenea delle cellule adipose e quindi di massa grassa; in linea generale, essa può conseguire biologicamente ad ingigantimento della cellula adiposa (definito ipertrofia adipocitaria) oppure a moltiplicazione del numero delle cellule adipose (iperplasia adipocitaria)
Esistono tuttavia anche forme di adiposità localizzata che insorgono da più di uno specifico processo cellulare. All'interno della cellula adiposa di un paziente sano avviene un ricambio di tutte le molecole di trigliceridi contenute all’ interno di essa nell’ arco temporale di circa 3 o 4 settimane, pertanto, se tale ricambio venisse compromesso o alterato, avrebbe origine un graduale processo infiammatorio dell'adipocita (a lungo andare si generano cellulite, ritenzione idrica e effetto “buccia d’ arancia”, specialmente nel sesso femminile), oppure dislocazione di tessuto adiposo e sproporzione nella distribuzione del grasso corporeo.
Microscopicamente, questi processi sono costituiti da reazioni chimiche di lipolisi (scissione di una molecola di grasso) e di liposintesi (formazione di nuove molecole di grasso a partire dai “ mattoni” di cui la cellula dispone).
Grasso: differenza tra uomo e donna
Nell' individuo adulto la distribuzione di tessuto adiposo varia in base al sesso ed è estremamente legata a fattori ormonali.
Nella donna il grasso tende a distribuirsi prevalentemente a livello di pelvi, bacino e cosce (strategia creata dalla natura per garantire sempre e comunque adeguate riserve energetiche alla donna in caso di gravidanza). Nell’ uomo, invece, l'adipe tende a depositarsi nella regione dell’ addome.
Sovrappeso e obesità
Quale differenza intercorre di preciso fra sovrappeso e obesità?
In generale possiamo affermare che un paziente è in stato di sovrappeso se il suo peso corporeo supera la normalità del 10 %. La condizione è invece di obesità conclamata quando il peso del soggetto va oltre il 20% del peso ideale. In questo caso diverse malattie sistemiche di tipo endocrino-metabilico ( quali ipertensione, diabete, malattie cardiovascolari, apnee notturne, artrosi o problemi articolari, vene varicose, patologie epatiche e delle vie biliari, ecc. ) potranno aggiungersi a evidenti ripercussioni sull’aspetto fisico.
Il peso deve essere perso in modo corretto!
Come misurare il grado di sovrappeso e obesità
Quali criteri si utilizzano in medicina per stimare il grado di sovrappeso o di obesità di un individuo? Certamente ci viene in aiuto il cosiddetto B.M.I. o Indice di Massa Corporea, il quale si calcola dividendo il peso corporeo in chilogrammi per l’altezza in metri al quadrato ( per esempio, se il peso è 80 kg e l’altezza 1,60 m, il B.M.I. sarà:
80 : ( 1,6 x 1,6 ) = 31,25
Il parametro così ottenuto si interpreta secondo i seguenti criteri:
- se il B.M.I. è 18,5 o meno siamo in presenza di una persona sottopeso, se esso va da 18,5 a 25 il soggetto è normopeso
- da 25 a 30 è in sovrappeso
- dai 30 ai 40 il paziente è obeso
- sopra 40 ci troveremo di fronte ad in caso grave di obesità.
Ciò vale sia per il sesso maschile che per il sesso femminile. Il B.M.I. tuttavia non fornisce informazioni di rilievo circa la distribuzione del grasso nel corpo, seppur in presenza di un BMI normale, un eccesso di grasso localizzato sull’addome può causare conseguenze serie per la nostra salute. Per ovviare questo problema il medico ricorre alla misurazione della circonferenza della vita, per identificare se il paziente sia particolarmente a rischio di sviluppare malattie associate all’obesità; se la una circonferenza della vita, in centimetri, è superiore a 94 - 102 cm nell'uomo e a 80 - 88 nella donna, significa che il soggetto presenta un eccesso di grasso addominale e dovrà essere pertanto curato nel modo opportuno, per prevenire malattie metaboliche.
Tale parametro ha consentito di classificare i pazienti sovrappeso e obesi in due categorie:
- pazienti dalla forma androide
- pazienti dalla forma ginoide
I soggetti cosiddetti androidi o "a forma di mela" presentano distribuzione del grasso perlopiù intorno alle regioni dello stomaco e del petto; essi correranno un rischio potenzialmente maggiore di andare incontro ad una serie malattie correlate all’obesità rispetto a soggetti diversamente conformati.
Gli individui ginoidi, o con distribuzione dell'adipe "a pera", tendono invece ad accumulare grasso intorno a fianchi e cosce (in generale si può affermare che la forma “androide" connoti l’obesità maschile, quella “ginoide“ l’obesità femminile). Come già precedentemente detto, eventuali complicazioni legate a sovrappeso e obesità sono di gran lunga più frequenti nell’ obesità centrale (o viscerale, o androide o "a mela"), ove il rapporto vita/ fianchi ( lunghezze in centimetri) sarà superiore a 0,85 nella donna ed a 0,95 nell’ uomo.
Molto spesso, nel paziente inizialmente obeso che abbia perso diverse decine di kg, l’insorgenza di flacidità e lassità cutanee non interessa soltanto l’addome o l’interno delle cosce ma anche altre regioni anatomiche, per esempio fianchi e glutei, quindi tutta la porzione centrale del corpo.
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I rischi del sovrappeso
A questo punto è necessario approfondire per chiarire quali siano esattamente i rischi correlati alla condizione di obesità. Uno stato di sovrappeso molto severo provoca nel 57 % dei casi diabete di tipo 2 ( acquisito), nel 33 % patologie alla cistifellea, quasi il 20% delle volte patologie cardiovascolari. A questo si aggiunge la sinergia del fattore obesità con aterosclerosi, ipertensione e alcune dislipidemie (ad esempio livelli troppo elevati di colesterolo nel sangue).
In tutti i casi esistono fattori che possono notevolmente predisporre il soggetto all'obesità: in primis fattori psicosociali, come ansia e stress. Molte persone infatti possono cercare nel cibo una compensazione di disagi interiori, ne consegue uno stato psicologico di isolamento sociale e di insofferenza del soggetto nei confronti del proprio corpo, con possibile peggioramento ulteriore delle condizioni generali del paziente. Inoltre l’ obesità può essere legata ad un determinato contesto familiare e verificarsi a causa di cattive pratiche alimentari e di un modo di vita e di un contesto socioculturale specifico.
All'interno degli altri fattori di rischio dell'obesità, è importante distinguere in modo chiaro i fattori genetici da quelli ambientali: due soggetti caratterizzati da uguali dimensioni e misure fisiche possono avere peso diverso, anche a parità di introito e consumo calorico giornaliero.
Vantaggi del normopeso
Che vantaggi potrà avere un paziente, in presenza di un calo ponderale stimato dal 5 al 10 % del peso iniziale ? Sicuramente per il soggetto in questione si abbatterà il rischio di incappare in patologie cardiovascolari o legate agli ormoni. In secondo luogo potrà essere apprezzato un miglioramento dello stato generale del metabolismo ( livello di glucosio, di colesterolo e altri lipidi nel sangue più facilmente controllabili rispetto a prima ), caleranno i valori medi di pressione arteriosa sistemica, il paziente stesso riferirà miglioramento della qualità della respirazione rispetto al periodo che precedeva il regime dimagrante. Anche le funzioni ormonali e cardiovascolari recupereranno in efficienza .
Approccio corretto del tuo medico
Innanzitutto è fondamentale parlare col paziente e metterlo in condizioni di capire l' obesità, in quanto stato che dipende da svariati fattori e che necessita quindi di diversi trattamenti , talora complementari. Per combatterla ci si baserà fondamentalmente su un’ alimentazione equilibrata e su un incremento dell’ attività fisica, in rari casi ci si avvale di un trattamento farmacologico. Il tema alimentazione va affrontato in maniera il più possibile dettagliata, e va svolta analisi accurata delle abitudini del soggetto. Si andranno, quindi, a correggere gli aspetti sbagliati nello stile di vita alimentare , e verrà somministrato al paziente un regime dietetico non punitivo, al contrario parzialmente gratificante. A dimagrimento avvenuto, è estremamente importante sforzarsi di mantenere il peso ottenuto ed evitare il cosiddetto effetto yo-yo (dimagrire, ingrassare e dimagrire nuovamente).