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CARBOSSITERAPIA A BRESCIA

Carbossiterapia, cos'è?

Carbossiterapia

Carbossiterapia

La carbossiterapia, conosciuta anche come carbossi, è una metodica che consiste nell’utilizzo di anidride carbonica allo stato gassoso a scopo terapeutico.

La carbossiterapia è nata in Francia presso le terme di Royat nel 1932 dove si utilizzava l’anidride carbonica per la cura delle arteriopatie ed è stata poi ripresa in Italia nel 1990 presso le Terme di Rabbi in Trentino.

Pertanto l’anidride carbonica a scopo terapeutico viene somministrata mediante due metodiche:

  • Percutanea: come avviene alle terme, il bagno in acqua termale ricca di anidride carbonica favorisce un effetto vasodilatatorio con incremento del flusso sanguigno e dell’ossigenazione dei tessuti
  • Sottocutanea: iniezioni sottocutanee di anidride carbonica mediante apposita apparecchiatura approvata dal Ministero della Salute, molto utilizzata in medicina estetica per il suo effetto ossigenante i tessuti.

Nel 1964, il professor A. Re (Scuola di specializzazione di Idroclimatologia Medica e Clinica Termale dell’Università degli Studi di Pavia) fu il primo ad introdurre in Italia il concetto di carbossiterapia a scopo terapeutico pubblicando lo studio La cura termale nelle malattie cardiovascolari.

Carbossiterapia, come funziona

La carbossiterapia agisce sul microcircolo, ripristinando una corretta microcircolazione in quelle patologie dove risulta alterata, come per esempio nelle angiopatie, nella panniculopatia edemato-fibro-sclerotica (PEFS o cellulite) e nella psoriasi. L’anidride carbonica iniettata determina un incremento della velocità e dell’entità del flusso ematico tissutale locale. Questo favorisce una vasodilatazione delle arteriole che favorisce l’aumento della sfigmicità (“pulsazione arteriosa”) delle stesse, un aumento della velocità del flusso sanguigno con conseguente ossigenazione dei tessuti. L’anidride carbonica iniettata per via sottocutanea determina quindi una sorta di ginnastica vascolare, favorendo l’eliminazione dei ristagni di liquidi (come nella cellulite o negli edemi degli arti inferiori) e un aumento della concentrazione di ossigeno a livello tissutale con conseguente miglioramento del metabolismo locale.

La carbossiterapia favorisce una vasodilatazione delle arteriole che favorisce l’aumento della sfigmicità delle stesse, un aumento della velocità del flusso sanguigno con conseguente ossigenazione dei tessuti.

Patologie o condizioni in cui è indicata la carbossiterapia

I campi di applicazione di questa metodica sono numerosi. La carbossiterapia viene utilizzata nelle seguenti aree:

  1. Medicina Estetica
  2. Flebologia
  3. Reumatologia
  4. Dermatologia
  5. Ginecologia
  6. Andrologia
  7. Tricologia
  8. Medicina dello Sport
  9. Terapia del dolore

Carbossiterapia, a cosa serve

La carbossiterapia in Medicina Estetica si è dimostrata efficace nel trattamento di:

  • Cellulite (PEFS), per un miglioramento dell’elasticità cutanea e dell’ossigenazione dei tessuti
  • Adiposità localizzata (azione lipoclasica e lipolitica)
  • Lassità cutanea, grazie alla vasodilatazione locale che favorisce un incremento del flusso ematico nelle zone interessate ed una stimolazione dei fibroblasti.
  • Miglioramento della stasi venosa per la benefica azione sul microcircolo
  • Body Contouring, da sola o associata ad altri trattamenti complementari nei vari distretti del corpo
  • Miglioramento degli inestetismi derivanti da cicatrici e smagliature (soprattutto quelle rubre post-partum)

Carbossiterapia, controindicazioni conosciute

Assolutamente sì, se si utilizzano apparecchiature certificate e con protocolli idonei la carbossiterapia risulta una pratica medica efficace. Essendo un trattamento medico è fondamentale accertarsi che il trattamento sia svolto da personale medico formato in medicina estetica e che la strumentazione utilizzata sia certificata.

Come in tutte  le terapie e i trattamenti medici esistono delle controindicazioni assolute che andranno discusse con il medico durante la visita. In generale comunque si tratta di situazioni patologiche gravi, quali insufficienza cardiaca, renale e respiratoria gravi, insufficienza epatica grave, ipertensione arteriosa grave, pregresso ictus, tachiaritmie, trombosi arteriose e venose, embolie. Pertanto è fondamentale rivolgersi a Medici esperti che sapranno indirizzare il paziente nel percorso per  lui più corretto.

Carbossiterapia, gli effetti collaterali

Sono legati alla metodica, in genere si avverte una sensazione di crepitio sottocutaneo legato all’espansione del gas iniettato, che si risolve entro la prima ora dal trattamento. Nel 30% dei casi sono possibili piccole ecchimosi nel sito di iniezione, causate dal microtrauma indotto dall’ago (molto piccolo e sottile) e nel 70% dei casi si avverte un po’ di dolore nel sito di iniezione, variabile da paziente a paziente e che si riduce con il progredire delle sedute. I  macchinari di ultima generazione, grazie ad un sistema di valvole, hanno permesso di ridurre molto il dolore nel sito di iniezione. Pertanto la giusta tecnica associata ad uno strumento di ultima generazione permettono di ridurre al minimo il disagio per il paziente.

Carbossiterapia, il miogior trattamento per inestetismi e adiposità

CENTRO CARBOSSITERAPIA BRESCIA

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