Dott.ssa
Eleonora
Musicco
CELLULITE (P.E.F.S.)
Cos'è la cellulite e cosa vuol dire P.E.F.S.
L'acronimo P. E. F. S. sta ad indicare la panniculopatia edemato - fibro - sclerotica, meglio conosciuta come cellulite. Si tratta esattamente di un processo degenerativo del pannicolo adiposo del tessuto sottocutaneo ed è causato da insufficienza venosa a livello del distretto anatomico degli arti inferiori, con conseguente formazione di edema e ristagno di liquidi. La cellulite interessa il sesso femminile (molto raramente quello maschile), si si rende ben visibile sotto forma di accumuli localizzati perlopiù su cosce, fianchi e glutei, talvolta sull'addome. La sua evoluzione finale è uno stadio di fibrosi del tessuto connettivo ( quantità anomala di fibre connettivali).
Evoluzione della cellulite nel tempo
Come evolve la P.E.F.S. dal punto di vista cellulare e istologico e quali sono i quadri di gravità della stessa, dal più trattabile al più severo?
Tutto il processo ha origine da una situazione di stasi capillaro - venulare a livello del connettivo sottocutaneo. Si viene a creare edema periadipocitario con conseguente danno cellulare, per via dell' iniziale fibrosi tissutale e poi della fibrosclerosi. In stadio terminale si P.E.F.S. si può chiaramente riscontrare la presenza di noduli di varie dimensioni.
La cellulita è un processo degenerativo che con il tempo può evolvere in patologie più gravi.
Postura e cellulite: che rapporto c'è?
Parliamo ora nello specifico di postura e di come il corretto allineamento e una corretta gestione motoria del corpo umano in rapporto alla forza di gravità possa correggere gli effetti di infiammazione che abbiamo sopra citato. Fra le condizioni che favoriscono la P.E.F.S. sono annoverate, infatti, posture errate.
Dobbiamo poi chiamare in causa eventuali problematiche di tipo ormonale, un aumento di peso, una gravidanza, l'assunzione di contraccettivi orali, l'alimentazione scorretta, il fumo e lo stile di vita sedentario. La cellulite può trovare terreno fertile anche in una donna che abbia l'abitudine di indossare capi d'abbigliamento molto stretti e fascianti.
Come si valuta la correttezza della postura nell' ambulatorio di un medico?
Si utilizza un sistema posturo - stabilometrico, costituito da una pedana computerizzata che valuta l' equilibrio del paziente, il modo in cui il soggetto distribuisce la forza di gravità sul piano di appoggio, la stabilità e precisione nel far fronte ad oscillazioni posturali. Dai risultati di questa prima osservazione posso stabilire se la postura del mio paziente è normale o alcuni fattori vanno corretti. Il medico si avvale quasi sempre anche del parametro della LINEA DI BARRE': in un soggetto in posizione eretta, fermo e rilassato, con le braccia distese lungo il corpo e lo sguardo direzionato alla stessa altezza degli occhi, tale linea immaginaria unisce l' osso occipitale del cranio con l' ultima vertebra cervicale, la terza vertebra lombare, la plica interglutea e la metà della distanza fra i due talloni. Se tutti questi punti risultano allineati l'uno con gli altri allora la postura del soggetto potrà considerarsi fisiologica, in caso contrario si dovrà valutare nel dettaglio l'anomalia riscontrata e intervenire in merito. Le alterazioni posturali più frequentemente riscontrate si localizzano alla colonna vertebrale e al bacino, ma posso anche notare una modifica del normale posizionamento delle due ginocchia, che altro non è che un adattamento del baricentro.
La postura corretta è data da una serie di fattori, quali il giusto allineamento degli arti, la distribuzione ottimale delle forze e, in piccolo, dai metabolismi di ricambio cellulare. A di singola cellula, infatti , avrò alterazioni dell' attività biologica di ricambio dei tessuti in corrispondenza di un' eventuale deformazione.
Una postura corretta risulta sicuramente vantaggiosa: ogni distretto muscolare, innanzitutto, lavora armoniosamente, senza sviluppare contratture e consumando adeguatamente calorie. I gruppi articolari sono sollecitati in maniera consona e sono protetti da danni degenerativi. La funzionalità del microcircolo sarà stabile e si riuscirà a prevenire il ristagno di liquidi.
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Cosa può fare il medico estetico per risolvere la cellulite
Come procederà lo specialista in medicina estetica nella classificazione della P.E.F.S. della paziente e quindi nella decisione del trattamento più idoneo?
P.E.F.S. al primo stadio
Lo stato di P.E.F.S. è ancora reversibile. Riscontrabile la presenza di edema e lieve alterazione dei vasi. La pelle perde elasticità e appare di consistenza pastosa.
P.E.F.S. al secondo stadio
Le cellule adipose sono circondate da una sottile trama di fibre di collagene. La presenza di edema provoca accrescimento a aumento di numero di tali fibre, con conseguente occlusione e strozzamento dei vasi, alterazione degli scambi metabolici e ristagno di molecole potenzialmente tossiche. I primi tessuti a risentirne sono cute e sottocute. La cute assume una colorazione pallida, è fredda al tatto e di consistenza pastosa. La paziente può riferire alterazione della sensibilità.
P.E.F.S. al terzo stadio
Apprezzabile la presenza di piccoli noduli, incapsulati dalle fibre collagene. Le alterazioni del microcircolo iniziano ad essere di grado severo, dal momento che è riscontrabile anche un deficit dell' ossigenazione dei tessuti. La cute appare più spessa e dolorabile alla palpazione. Aspetto a "buccia d' arancia".
P.E.F.S. al quarto stadio
Presenza di macronoduli che conferiscono il classico aspetto " a materasso". Questo quadro purtroppo è irreversibile.
L' esame obiettivo di un quadro di P.E.F.S. deve essere eseguito con paziente in posizione seduta (ortostatica), valutando attentamente tutti i distretti dell' arto inferiore ( cosce e ginocchia con ispezione accurata di faccia laterale, mediale, anteriore e posteriore, glutei, gambe, piedi), poi anche l' arto superiore, i fianchi e l' addome.
Di fondamentale importanza in questo caso sarà una palpazione ben condotta : essa viene eseguita in prima battuta mediante sfioramento superficiale ( valutazione complessiva), con dorso della mano. Si valuta la temperatura cutanea nei vari distretti anatomici, e infine si cerca di stimare eventuali riduzioni di elasticità della pelle.
Il medico esaminerà l' aumento della pastositá e della flacciditá cutanea e rileverà la presenza di micronoduli nei piano profondi ( al tatto si percepiscono come fini grani).
Come appare una paziente con P.E.F.S. all'esame obiettivo?
Sarà sicuramente constatabile una notevole scabrosità cutanea. La pelle sarà caratterizzata da una colorazione alterata, a tratti pallida. Saranno visibili "venuzze" superficiali e smagliature cutanee. In merito alle smagliature è necessario sottolineare che la presenza di tali inestetismi non significa per forza che ci troviamo di fronte a un quadro di P.E.F.S., tuttavia esse sono spesso associate a cellulite.
La paziente, dal canto suo, potrà riferire sensazione di piedi freddi e di pesantezza estrema delle gambe, perdita di sensibilità agli arti inferiori e crampi notturni ( più raramente diurni). Un quadro di P.E.F.S. è inoltre non raramente collegato a patologie delle vene.
Al fine di conoscere i livelli ematici di glucosio e di colesterolo, lo specialista potrà richiedere anche che la paziente si sottoponga ad analisi del sangue.
Non di rado indirizzeremo la signora anche a una visita ginecologica, con associata valutazione dei livelli ormonali.
Quali sono, infine, gli esami medici strumentali d' elezione per la P.E.F.S.?
Ogni indagine strumentale deve partire da una stima di tipo antropometrico : si misurerà altezza e peso del paziente, si calcolerà il B.M.I., e si procederà con la misura della circonferenza delle spalle. A questo punto potremo indirizzarci all' esecuzione di calorimetria e di impedenziometria.
La calorimetria fornisce informazioni sulle variazioni della temperatura cutanea da una regione anatomica all'altra: tanto più la temperatura misurata in un determinato distretto sarà bassa, tanto più il danno al microcircolo sarà severo. Il limite della calorimetria è quello di fornire allo specialista informazioni sullo stadio evolutivo della cellulite.